Presentazione
Crissolo è il più elevato comune della Valle Po: posto ad una quota di 1.333 metri, è composto dal borgo Villa, ove si trova la sede comunale, e dalle frazioni Serre, Borgo, Serre Uberto, Brich, Bertolini, Fenogli e Sagne; ha una estensione di circa 50 kmq., tra i 1.100 e i 3.841 metri di quota della vetta del Monviso, quasi il 50% dei quali si trovano all'interno del territorio del Parco del Monviso; ha una popolazione di circa 160 residenti, che si riducono a circa 60 nei mesi invernali. Nel suo territorio, al Pian del Re, a 2.020 metri di quota, si trova la sorgente del più importante fiume italiano, il Po.
Il paese vanta una lunga storia: i ritrovamenti archeologici rinvenuti a partire dalla seconda metà del 19° secolo permettono di fare un salto indietro nel tempo, tra il VI e IV secolo a.c., testimoniando come già in quell'epoca il nostro territorio fosse abitato stabilmente.
Importante è stato, nel 522 d.c., il ritrovamento della tomba di San Chiaffredo che, secondo le testimonianze orali, sarebbe stato un martire della Legione Tebea; in quel luogo era stata costruita dapprima una cappella, ampliata poi in varie epoche; a partire dal 15° secolo veniva edificato il Santuario omonimo, ancora oggi importante luogo di venerazione, famoso anche per la notevole collezione di ex-voto, testimonianza della fede popolare, molto sentita ancora ai giorni nostri tra gli abitanti della vallata, e non solo. San Chiaffredo è anche patrono della Diocesi di Saluzzo.
Tra il 12° ed il 16° secolo Crissolo fece parte del Marchesato di Saluzzo che concesse privilegi economici; vide il momento di maggiore splendore nella seconda metà del 1400 che culminò, nel 1480 con la costruzione del “Buco di Viso”, poco sotto il Colle delle Traversette; situata a 2.880 m. di quota, è la prima galleria nella storia delle Alpi, nata da una geniale intuizione del Marchese Ludovico II per agevolare gli scambi commerciali tra Marchesato e Delfinato, senza dover pagare ai Savoia i dazi per poter transitare nel confinante territorio. La galleria, lunga circa 80 m. è tuttora percorribile, anche se solamente nei mesi estivi.
La storia più recente di Crissolo è strettamente legata alla montagna simbolo del Piemonte, il Monviso; dopo la prima ascensione del 1861, ad opera degli inglesi Mathews e Jacomb, ben presto il nostro paese era stato individuato come la via più breve che gli alpinisti, sempre più numerosi, potevano seguire per le loro scalate. E' importante ricordare che in occasione della prima ascensione italiana, avvenuta nel 1863 ad opera dello statista Quintino Sella, ministro delle finanze del governo italiano, era nata l'idea di costituire una associazione che raggruppasse i sempre più numerosi alpinisti, sul modello di quanto era avvenuto qualche anno prima in Inghilterra; di lì a poco nasceva il Club Alpino Italiano.
Lo sviluppo dell'alpinismo, rivolto non solo al Monviso, ma anche alle numerose cime superiori ai 3.000 metri di quota, che fanno parte della sua catena, ha portato progressivamente ad un cambiamento nell'economia del paese, fino ad allora prevalentemente legata ad agricoltura e pastorizia; lentamente sono nate le prime strutture ricettive, e una nuova fonte di reddito è derivata dall'attività di portatori e guide alpine, per l'accompagnamento dei sempre più numerosi alpinisti alle vette. Questo sviluppo è continuato senza sosta nel corso degli anni, e ancora oggi il turismo rappresenta la più importante attività economica del paese.
Parallelamente alla sempre maggiore presenza di alpinisti, in quota sono nati i primi rifugi, strutture via via più accoglienti, che vedono quale punta di diamante il Rifugio Quintino Sella al Lago Grande di Viso, costruito nel 1905, di proprietà della Sede Centrale del CAI, frequentato ogni anno da centinaia di alpinisti provenienti da tutto il mondo.
Anche gli sport invernali hanno avuto un momento di gloria nella seconda metà del secolo scorso, con la costruzione di una piccola stazione di sci; in un certo senso Crissolo è stata una località pioniera nello sci; oggi però lo sci da discesa si è sensibilmente ridimensionato nel nostro territorio, lasciando progressivamente spazio ad attività maggiormente rispettose della natura, quali lo sci alpinismo, con le numerose possibilità di escursione che offrono le nostre montagne, e le passeggiate con le ciaspole. Oggi la stazione è composta solamente da una seggiovia e due skilift, piuttosto obsoleti, è aperta solamente nei weekend ed è frequentata da una modesta utenza, prevalentemente proveniente dalla vallata. E' necessario rilevare che la seggiovia nei mesi estivi è essenziale per l'accesso all'alta valle e come percorso alternativo per il Rifugio Quintino Sella, in quanto serve ad alleggerire l'impatto sulla conca del Pian del Re che, con le sue ridotte dimensioni, ha forti limitazioni alla possibilità di parcheggio.